Prosecco Rosè: un successo annunciato

Già il naturalista e scrittore romano Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) nel suo Naturalis Historia narrava le qualità, quasi da elisir di lunga vita, del vino Pucino, amatissimo dai romani e originario della zona dove oggi sorge, per l'appunto, il piccolo paese di Prosecco.

Da fonti meno precise si apprende che agli inizi del 1700, nei territori tra il Veneto e Il Friuli, comincia ad affermarsi la produzione di un vino piacevole, versatile e poco alcolico, prodotto da uve bianche provenienti dall’Est. La storia moderna del Prosecco comincia però ufficialmente all’inizio dell’Ottocento quando il riferimento al vino appare per la prima volta in una citazione ad opera del viticoltore Francesco Maria Malvolti. Da quel momento in avanti la produzione di questo vino va letteralmente a soppiantare tutte le altre produzioni viticole della zona, diventando infine a metà Novecento l’unico ed incontrastato padrone dell’Italia Nordorientale.

Il fenomeno del Prosecco è andato in crescita costante negli ultimi vent’anni, conquistando affezionati consumatori in tutto il mondo e sbaragliando la concorrenza, fino a guadagnarsi il primato indiscusso tra i vini spumanti in termini di bottiglie vendute.

I non addetti ai lavori, soprattutto all’estero, lo considerano come l’alternativa italiana allo Champagne. In realtà i due vini sono appena lontani parenti. Potremmo pensare a due lontani cugini che vivono in paesi diversi. In comune hanno l’effervescenza, ottenuta grazie al metodo di produzione che prevede di (ri)fermentare un vino base all’interno di un contenitore nel quale l’anidride carbonica resta intrappolata dando vita alle bollicine. Nel caso del Prosecco, questa seconda fermentazione avviene all’interno di grandi tini di acciaio, dopodiché il vino viene filtrato per eliminare la presenza dei lieviti lasciando che i caratteri fruttati e floreali possano esprimersi netti e puliti. Questo metodo di produzione è chiamato Martinotti (Charmat) e si distingue dal Metodo Classico (Champenois) che prevede la seconda fermentazione all’interno della bottiglia.

Immediatezza, semplicità e briosità sono i punti forti del Prosecco che hanno contribuito a renderlo un simbolo dell’Italia nel mondo. Un vino che piace a molti ma non a tutti. Alcuni lo snobbano proprio per quelle caratteristiche che lo rendono così popolare!

Dopo anni di crescita esponenziale nei mercati e con lo sguardo sempre rivolto a catturare le nuove tendenze, la DOC Prosecco ha aperto le sue porte alla versione rosé il 31 luglio 2020. Il neonato Prosecco Rosé comincia a muovere i suoi primi passi proprio in questi giorni, ma le premesse sono già eccellenti. E come potrebbe essere altrimenti quando si parla di un vino che fonde due tra le più grandi tendenze degli ultimi anni: il Prosecco e il rosato?

Oltretutto, il Prosecco Rosé potrà beneficiare di una strada in discesa grazie al lavoro di numerosi produttori che da anni all’interno della DOC spumantizzavano vini rosé a base Glera.

La scelta del consorzio nel disciplinare questo vino è apparsa quella di puntare ad un Prosecco che si attestasse su un’alta qualità media. L’introduzione del solo Pinot Nero - vedi immagine - come uva complementare alla Glera e l’obbligo di uscire con un vino millesimato sono due parametri che vanno senza dubbio in questa direzione.

Il risultato è un vino dal sensuale color rosa tenue, nel quale i profumi di fragolina di bosco e pera si fondono e si accompagnano ad una morbidezza che apre a numerosi abbinamenti. La versatilità è la caratteristica principale di questo vino. Si può bere ad un aperitivo con pizzette e salatini o ci si può pasteggiare in abbinamento ad un risotto al radicchio trevigiano, per rimanere nella tradizione. Anche se, quando si parla di Prosecco, la tradizione spesso lascia spazio alla modernità, e allora potremmo immaginarlo in abbinamento a cibi etnici leggermente speziati, come il guacamole o un poké a base di frutta e pesce crudo.

Una cosa è certa, il prodotto è giovane ma non farà troppa fatica ad affermarsi. Il Consorzio del Prosecco DOC riferisce che quasi tutte le 20 milioni di bottiglie prodotte sono già state prenotate prima ancora di essere imbottigliate. Se non è un successo annunciato questo…